Cos'è la Terapia Maya?
Storia della Terapia Maya
La storia della Terapia Maya è legata alla mia vita. Ho (sopra) vissuto tanto tempo “addormentata”, con il sentimento di subire gli eventi. Nel 2000, dopo l’ennesimo evento “drammatico” nella mia vita, ho cominciato un lungo lavoro su di me inizialmente con i percorsi classici di psicoterapia e analisi. Dopo 8 anni, mi sono orientata verso un percorso più spirituale con il Theta-healing, poi la Metamedicina, la Meditazione Trascendentale, il Reiki, ecc. A seguito è nata la Terapia Maya da tutto ciò che mi aveva più colpita durante i corsi. Prima l’ho chiamata “Terapia Cristallo” per un’analogia con il mio nome e anche per ricordare l’alchimia che trasforma una materia grezza in oro. Poi è diventata naturalmente la Terapia Maya, grazie allo studio del calendario Maya e dei simboli dello Tzolkin nei quali sono caduta con meraviglia.
Che cosa facciamo durante la Terapia Maya?
All’inizio di ogni incontro, la persona esprime il suo disagio, il suo bisogno, il suo sintomo per individuare qual è il problema da risolvere per cercare, durante l’incontro, le sue cause profonde. Si stabiliscono allora un dialogo e un ascolto profondo, delle domande, risposte e intuizioni che ci portano insieme all’esplorazione del labirinto inconscio dove si trovano le immagini da illuminare.
Il primo passo nella Terapia Maya è assumersi la responsabilità di tutto ciò che succede nella nostra vita.
È un passo delicato e importante che ci libera. Se accettiamo di prendersi la responsabilità di creare la nostra realtà, ci rendiamo conto che seminiamo spesso ciò che non vogliamo! Quindi cosa succede? La legge di attrazione funziona come la natura: seminiamo e raccogliamo ciò che seminiamo. Seminiamo nel campo universale attraverso i nostri Pensieri e le nostre emozioni che sono energia di creazione. L’Universo risponde a ciò che “piantiamo”, senza giudizio. Trasforma tutto in esperienze e persone che raccogliamo.
Carl Gustav Jung scrisse: “Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino”. I nostri pensieri provengono dalla nostra verità profonda alle quale abbiamo accesso solo se esploriamo il nostro labirinto inconscio. Non c’è un mostro, un padrone, un mondo lì fuori che ci schiaccia. Il “Minotauro” delle nostre immagini, interpretazioni, sentimenti, convinzioni è dentro di noi ed è frutto delle interpretazioni del bambino che siamo stati. Solo andando alla sua scoperta, potremo spezzare l’incantesimo (o il sortilegio) che ci tiene sotto scacco e ci impedisce di essere felici. Significa riconoscere che siamo co-creatori della nostra esistenza insieme all’Universo (il Creatore, la Sorgente, Dio).
Il secondo passo della terapia Maya è diventare consapevole: mettere in luce le ombre nel nostro inconscio, tutto ciò che abbiamo rinnegato, rifiutato, sotterrato, tutte le immagini primordiali che sono alla base delle nostre fondamenta.
Le immagini dei nostri ricordi sono come i file di sistema in un computer: formano la nostra verità assoluta.
Quando siamo bambini, siamo come spugne: assorbiamo le parole, gli atteggiamenti soprattutto dei nostri genitori, la nostra casa, in altre parole tutto ciò che sentiamo, vediamo e viviamo come la verità sul mondo, la verità nelle relazioni. Si creano allora le immagini alla base del nostro film: composte di parole, suoni, odori, gusti, visioni, traumi, ferite, sensazioni e soprattutto emozioni e sentimenti, si creano allora una rete di convinzioni spesso deleterie per la nostra vita. Per esempio, se abbiamo vissuto in un clima famigliare violento, sapendo che siamo nati dall’amore fra due genitori, potremo associare che l’amore / la vita = violenza. Sarà una convinzione interpretata a seguito di tante immagini registrate di scene di aggressività verbali e fisiche, soprattutto inconscia che attirerà persone ed esperienze di violenza.
Quando saremo adulti, senza un distacco obiettivo su noi stessi, potremo osservare che reiteriamo la relazione che abbiamo avuto con madre e padre in tante relazioni attuali. Non significa che l’altra o l’altro sarà per forza “mia madre” o “mio padre”, significa che metteremo in atto gli stessi meccanismi e ci sentiremo nello stesso modo in cui ci sentivamo da piccoli nella relazione con il genitore. È probabile che guarderemo e vivremo il mondo come ci sentivamo nella nostra casa dell’infanzia. Senza andare a vedere le ferite create dalle immagini primordiali, che sono sempre interpretazioni di un bambino in piccolissima età, sarà difficile cambiare la realtà.
Il terzo passo fondamentale della Terapia Maya sarà la verità: guardare la verità, mettere in luce le immagini in ombra. Ciò che viene messo in luce fiorisce e si trasforma in una risorsa.
Qual è l’obiettivo della terapia Maya?
La terapia Maya porta una persona a risvegliarsi dal sonno nel quale è caduta. Porta a spezzare le catene, porta a smettere di sopravvivere per vivere davvero.
Il lavoro su di sé porta a crescere, evolvere, ricentrarsi e smettere di aspettare che il mondo cambi: siamo noi a cambiare il mondo. Permette di concedere a noi stessi l’amore che abbiamo aspettato al lungo: diventiamo i genitori che volevamo del bambino che siamo stati e che vive in noi. Il lavoro su di sé consente di ritrovare la nostra natura profonda, la nostra creatività ed essere autentici. Ognuno di noi è unico, con i suoi talenti e doni, con la sua esperienza unica di vita.
La terapia Maya risveglia il cuore, e torniamo a vivere al presente. Riporta la mente nel suo giusto ruolo, che è da agire rispettando le direttive del cuore e dell’anima.
La Terapia Maya accompagna le persone ad evolvere e diventare nuovi fari per costruire il nuovo mondo che la terra richiama a voce grande. È per questo che si chiama Maya: per i Maya il tempo è evoluzione che porta l’essere umano a esprimere la sua autenticità, creatività e divinità sulla Terra.
Per chi lo desidera, si può cominciare dall’identità galattica
L’identità galattica è l’impronta digitale di una persona interpretata attraverso i glifi (simboli) Maya. Il glifo Maya ha un colore, un tono e fa parte di un’onda. È come una fotografia segnaletica che permette di capire la natura profonda dell’essere umano nato in quel determinato momento.
L’identità galattica si può fare a qualsiasi momento della Terapia Maya.
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